Barbabietole


Varietà:

La barbabietola comune (Beta vulgaris), conosciuta anche come barbabietola rossa o barbabietola da orto, viene definita come una pianta erbacea biennale, riconoscibile per lapresenza di foglie cuoriformi, di piccoli fiori di colore verde o rossastro, da cui si originano dei frutti duri, detti noci. Non sono questi frutti ad essere utilizzati per l’alimentazione umana, bensì le foglie e soprattutto le radici a tubero, caratterizzate da forma arrotondata e da un colore rosso brillante.

Esistono diverse qualità di barbabietola: troviamo quella da orto, da zucchero, da foraggio ( destinate all’alimentazione del bestiame). Per quanto riguarda le varietà citiamo solo alcuni nomi come la:

  1. barbabietola tonda di Bassano.
  2. Nera piatta d’Egitto.
  3. Rossa di Chioggia, molto precoce, dall’epidermide liscia, con il caratteristico colore rosso violaceo, presenta una polpa color rosso sangue molto intenso e la radice cresce praticamente piatta rispetto al terreno.
  4. La lunga liscia, la barbabietola indiana.
  5. L’albina vereduna,( la varietà bianca).
  6. Golden Burpees'( presenta una buccia rosso-arancio ed una polpa gialla).
  7. Red Ace, presenta un tipico fogliame verde venato di rosso, mentre il tubero mostra un caratteristico rosso brillante.
  8. Lutz Greenleaf: la varietà presenta polpa rossa e fogliame verde. Questa viene molto apprezzata per la sua capacità di conservarsi nei magazzini anche per lungo tempo senza presentare significative alterazioni delle sue proprietà.

Terreno: caratteristiche e preparazione.

Adatta a regioni a clima temperato umido, presenta una buona resistenza al freddo, ma interrompe la sua crescita a temperature inferiori a 5°C. Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, ben drenati e dotati di sostanza organica, con pH neutro o subalcalino; tollera bene elevati gradi di salinità. La siccità e gli stress idrici determinano arresto di crescita delle radici e loro indurimento, compromettendo la produzione e la qualità del prodotto. L’irrigazione è quindi sempre necessaria. Rispetto alla bietola da coste presenta un maggior fabbisogno di potassio. E’ inoltre sensibile alla carenza di microelementi. Il letame impiegato deve essere molto maturo, in molti casi quindi si consiglia l’applicazione alla coltura precedente.

Ama un clima temperato e un terreno fertile, sciolto e fresco, ricco di sostanza organica a reazione neutra o leggermente alcalina. Il seme è contenuto in numero variabile (2-4) in glumeroli (fruttescenze) rotondeggianti, angolosi e grinzosi; per questo motivo le piantine vanno obbligatoriamente diradate.

La barbabietola rossa si può seminare anche in giugno, su fila continua e va diradata alla distanza di circa 8-15 centimetri quando ha sviluppato 4-5 foglie. Più c’è distanza tra le piante, più le radici hanno una maggior pezzatura, ma bisogna tener presente che se superano i 10 cm la loro polpa diventa fibrosa e dura da cuocere.

Impianto: semina, tecniche di coltura.

Può essere considerata una coltura sarchiata con semina scalare da marzo a ottobre. L’impianto può essere fatto per semina diretta o trapianto delle piantine, metodo usato solo negli orti familiari perché c’è il pericolo di ottenere radici deformi o biforcate.

Dopo aver preparato un buon letto di semina, si può distribuire il seme a spaglio (se si tratta di singole aiuole) o meccanicamente, in file distanti 30-40 cm a una profondità di 1-2 cm. La densità è di circa 15-20 cm se si vogliono ottenere radici di grosse dimensioni. Ad ettaro si impiegano circa 10 kg di semente.
Il diradamento è opportuno se si vuole ottenere radici di pezzatura uniforme. E’ necessario procedere al diserbo della coltura.

La raccolta comincia dopo 60-90 giorni dalla semina, in relazione alla precocità della cultivar e delle condizioni climatiche. La migliore qualità è offerta dalle radici che hanno raggiunto un minimo di 5-8 cm di diametro. Le piante raccolte vengono riunite in mazzetti di 3-6 dopo che sono state tolte le foglie più vecchie e lavate.
La produzione può raggiungere e superare i 400 quintali ad ettaro in buone condizioni colturali; le radici private delle foglie possono essere conservate in frigo (a 0°C e 95% di umidità relativa) per circa 2 mesi.

Per un consumo immediato si possono raccogliere le radici a qualsiasi stadio di crescita. Per la conservazione la raccolta inizia a completo sviluppo e quando le foglie iniziano ad appassire.

Le radici, una volta private delle foglie al colletto, possono essere conservate facilmente in magazzini con temperature non superiori a 5-10 °C, in cumuli o cassoni, coperte di sabbia o torba o segatura, mantenute umide durante tutto il periodo della conservazione.

Avversità:

Tra i parassiti animali la pianta viene attaccata dalle anguillule che causano scarso sviluppo fogliare e radicale. La lotta preventiva si basa su opportune rotazioni, sovesci di senape, consociazioni con tagete e calendula.

La mosca minatrice scava gallerie nelle foglie impedendo lo sviluppo e procurando infezioni. Si combatte preventivamente con rincalzature. La lotta diretta si attua con estratto di assenzio o decotto di legno quassio addizionato a sapone.

L’altica o pulce di terra, mangia la pagina inferiore delle foglie più tenere. Si combatte con pacciamature, infuso concentrato di panacelo o assenzio.

Altri parassiti animali sono il grillotalpa, gli afidi, il maggiolino, il ragnetto rosso ecc.
Tra le crittogame ricordiamo la peronospora.
Il mal bianco della bietola, causa una muffa farinosa bianca sulle foglie che assumono un aspetto giallastro. Si combatte con zolfo micronizzato.
La cercosporiosi della bietola è la malattia più pericolosa. Si manifesta prima sulle foglie con piccolissime tacche rotonde che s’allargano diventando circolari. La lotta prevede trattamento a base di poltiglia bordolese o ossicloruro di rame.

Consociazioni permesse:

cavoli, carote, cipolle, rape, ravanelli.

Consociazioni vietate:

La Bieta non ha specie che vanno in competizione tuttavia è preferibile non piantarle vicino ad asparagi infatti questi ultimi potrebbero “infettarsi” con una malattia detta rizoctoniosi.

Proprietà:

Per via del suo contenuto di sali minerali, la barbabietola è indicata come alimento utile per la reintegrazione degli stessi nell’organismo. Sia la radice di barbabietola che il suo succo sono considerati un aiuto naturale in caso di anemia. L’aggiunta di succo di limone nel succo o come condimento del tubero viene indicata al fine di favorire l’assorbimento del ferro contenuto in tali alimenti. Gli effetti della barbabietola nel contrastare i tumori, con particolare riferimento al tumore al colon, sono oggetto di studio fin dagli anni Ottanta. Studi più recenti si sono focalizzati sulla barbabietola rossa e sul succo estratto da essa come alimenti utili per la prevenzione del cancro e dei disturbi cardiovascolari. Per via del suo contenuto vitaminico, la barbabietola rossa rafforza i capillari e contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna.

Le barbabietole rappresentano un ortaggio dietetico, in quanto 100 grammi dell’alimento contengono soltanto circa 20 calorie. Consumare barbabietole rosse significa poter contrastare lemalattie del fegato ed attenuare le infiammazioni che colpiscono il nostro organismo, con particolare riferimento all’apparato digerente.la sua assunzione, grazie all’abbondanza di saponine e sali minerali è molto indicata per i bambini deboli, i convalescenti e gli anemici.

Sempre grazie alla presenza di saponine che facilitano l’eliminazione dei grassi, la barbabietola rossa ha anche proprietà depurative dell’organismo.Il succo centrifugato di barbabietola rossa ha proprietà molto interessanti: in primis è stato dimostrato da studi condotti in Inghilterra ( The London school of Medicine ) che bere quotidianamente circa mezzo litro di succo di bietola rossa al giorno diminuisce la pressione alta e l’ipertensione. I risultati sarebbero visibile già dopo pochi giorni con un evidente calo dell’ipertensione.

Il succo crudo di barbabietola è particolarmente idoneo per tutte le persone che soffrono di anemia, in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue. Non solo, favorisce il drenaggio del sangue, ha proprietà diuretiche e favorisce la digestione.

Il consumo della barbabietola potrebbe essere controindicato a coloro che soffrono di calcoli renali, per via del suo contenuto di ossalati, oltre che in caso di gastrite – in quanto la barbabietola stimola la produzione di succhi gastrici – e di diabete, per via del contenuto di zuccheri da non sottovalutare presente nel tubero cotto.

Dalle barbabietole viene ricavato un colorante naturale utilizzato dall’industria alimentare per la produzione di altri cibi. I coloranti naturali presenti nella barbabietola possono inoltre essere impiegati per la produzione di cosmetici, come i rossetti naturali, e per la tintura dei tessuti secondo metodi tradizionali. In pasticceria il succo di barbabietola, o la sua polpa, una volta cotta, viene impiegato per la colorazione naturale di creme e di dolci.
La barbabietola può essere consumata cruda, grattugiata o affettata sottilmente e semplicemente condita con del succo di limone, oppure lessata, cotta al forno o in padella.La barbabietola rossa cruda e grattugiata è perfetta per la preparazione di insalate ricche di vegetali crudi, come carote, cavolfiori o finocchi, da condire con semplice succo di limone e con dell’olio extravergine d’oliva.

Le barbabietole rosse possono essere inoltre stufate e servite in abbinamento con del cavolo rosso.
Questo tubero è un ottimo ingrediente da impiegare nella preparazione di minestre e di zuppe di verdura. Nei Paesi dell’Europa dell’Est ed in Russia le barbabietole rappresentano l’ingrediente principale nella preparazione del boršč (o borsch), una minestra a base di barbabietole rosse originaria dell’Ucraina e tipica del mondo slavo.

Curiosità:

Gli scarti di lavorazione della barbabietola e della canna da zucchero vengono utilizzati per produrre materie plastiche biodegradabili.

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